Pubblicato da: lary1984 | febbraio 26, 2008

Youtube messo al tappeto dal governo pakistano

Youtube in crisi, mandato in tilt dalle autorità di Islamabad (Pakistan) che hanno chiesto ai provider locali di oscurare il sito a causa di ipotetici materiali blasfemi nei confronti dell’Islam. Ma le autorità pakistane, anziché bloccare il servizio solo sul territorio nazionale, hanno esteso erroneamente il blocco a livello globale, provocando il tilt del sito.

Sul banco degli imputati, di fronte alla proprietaria di Youtube, la multinazionale Google, c’è prima di tutto Pakistan Telecom e PCCW (un internet provider locale). Su precisa richiesta del governo, i due imputati hanno provveduto infatti a reindirizzare tutti gli utenti che tentavano la connessione col sito per evitare che venissero a contatto con materiale ritenuto offensivo della cultura e della storia islamica: vignette satiriche sul profeta Maometto, ad esempio.
La censura però ha superato i confini nazionali provocando disagi in tutto il mondo, fino a che gli ingegneri di Youtube non si sono accorti del problema e, localizzati i colpevoli in Pakistan, li hanno avvisati della situazione.

Il servizio di video sharing di Youtube è sempre più spesso fonte di aspri dibattiti politici e morali, per questo i tentativi di regolamentarlo sono sempre più frequenti, vedi le vicende di Brasile, Cina, Iran, Marocco, Birmania, Siria e Thailandia. Tutto questo a causa dell’ipotetica presenza di materiale immorale, sovversivo e addirittura imbarazzante per alcuni Capi di Stato e figure di spicco della politica di questi paesi. La censura e la limitazione della libertà di pensiero ed espressione purtroppo è ancora all’ordine del giorno…


Risposte

  1. Questa vicenda, oltre a far correre ai ripari Youtube che si è scoperto vulnerabile, dimostra ancora una volta che la Rete è uno strumento libero e democratico di cui i grandi potentati (economici, politici, ideologici) hanno paura. Questa volta a causa di un grossolano errore il tentativo di censura è stato smascherato e denunciato, spero che in futuro la lotta alla censura non passi esclusivamente attraverso gli errori dei potenziali censori!!!

  2. Secondo episodio della vicenda Youtube vs. Pakistan.

    Rimosse le vignette su Maometto, il governo di Islamabad ha dato il via libera all’accesso al sito da parte del popolo pakistano, eliminando qualsivoglia blocco ai contenuti.

    Riguardo al problema di livello globale accaduto a causa degli errori commessi dai censori, le autorità pakistane precisano che la cosa non è stata intenzionale e può essere stata conseguenza di un blocco da parte di una compagnia che lavora anche fuori dal Pakistan.
    Youtube al riguardo afferma che in futuro cercherà in ogni modo di evitare altre simili situazioni dovute alla censura di un singolo paese.


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