Pubblicato da: lary1984 | luglio 31, 2012

Bilancio di previsione 2012 Bagnolo in Piano: le scelte dell’amministrazione

Ricevo da Daniele Ferrari, vicesindaco a Bagnolo in Piano (RE), un commento sul bilancio di previsione 2012. Ecco la nota integrale.

“In merito a quanto sollevato dal consigliere Paoli riguardo il bilancio di previsione 2012 vorrei precisare alcune questioni soprattutto riguardo l’imposizione fiscale.

Il sistema di aliquote Imu approvate dal consiglio comunale – a maggioranza – che ci fa essere leggermente sopra la media provinciale, in particolare sulla prima casa, unitamente all’aliquota dell’0,8 per mille relativa, per il 2012, all’addizionale Irpef, hanno una sola motivazione, la necessità di mantenere alta la qualità dei servizi e di preservarli dai tagli che ci autoimporremmo volendo a tutti i costi ridurre le aliquote.

E’ evidente – credo – a tutti che, a fronte di un ulteriore taglio di circa 400.000 euro derivante dal decreto “salva Italia”, che io chiamerei più volentieri “ammazza welfare”, la scelta che avevamo davanti, posto che esistono spese incomprimibili quali quelle per il personale, era duplice: aumentare le imposte o tagliare i servizi. Abbiamo scelto di rimodulare le imposte e di ristrutturare alcuni centri di spesa, in particolare riguardo a sport, scuola e cultura. L’equilibrio è quello che risulta dagli atti approvati.

Per quanto riguarda gli interventi di riduzione del debito, è necessario rendersi conto che essi non sono possibili fintanto che non si producono degli avanzi di amministrazione che non debbano essere utilizzati a coprire i tagli governativi: fino allo scorso anno, non avevamo capacità impositiva e quindi abbiamo impiegato una parte dell’avanzo per tenere in equilibrio il bilancio, potevamo scegliere di ridurre il debito tagliando, contestualmente, anche i servizi; abbiamo operato diversamente.

Chi critica l’amministrazione utilizzando la solita stucchevole litania dell’incapacità – salvo, poi, non partecipare alla discussione nelle consulte e nelle commissioni, luoghi di elezione per fare proposte – dovrebbe anche dirci cosa avrebbe fatto, quali misure avrebbe messo in campo per fronteggiare una situazione che vede tagli da una parte e necessità di mantenere i servizi dall’altra.

L’opposizione si è ben guardata, sino ad ora, dal fare proposte in tal senso e si è limitata a darci degli incapaci mentre mettevamo in campo azioni che ci hanno consentito, nel 2012, risparmi ad esempio sui servizi educativi e culturali di più di 50.000 euro, a servizi invariati, per non parlare del fatto che le tariffe degli stessi non sono aumentate e che, anzi, per alcune fasce d’età e servizi, si sono ridotte anche del 30%, tutto questo senza trascurare alti settori dove si sono applicate riduzioni: – 20.000 euro sulla cultura, – 25.000 euro sullo sport e così via.

Al di là delle posizioni strumentali e di bandiera, per fare un paragone “onesto” credo che l’opposizione ci dovrebbe anche dire quali sia la condizione delle tariffe nei restanti Comuni della provincia e se ce n’è stato uno che le ha ridotte come ha fatto il Comune di Bagnolo.

Si tratta di scelte politiche, ovviamente, l’amministrazione bagnolese che, lo ricordo, non è un monocolore Pd ma una coalizione Pd – SeL, forse non è in linea con quanto deciso in alcuni Comuni – i quali, a breve, dovranno, probabilmente rivedere al rialzo le loro aliquote Imu, in quanto hanno approvato i bilanci prima di sapere l’entità dei tagli governativi e l’ammontare degli incassi previsti dal Mef – tuttavia ha scelto una strada: preservare il welfare, ripartirne il costo su tutti i cittadini, salvaguardando, secondo un principio di solidarietà, i cittadini utenti e contestualmente, operando per una qualificazione della spesa in modo da evitare privatizzazioni, esternalizzazioni o altre procedure – auspicate dell’opposizione – che finirebbero per mettere nelle mani dei privati ciò che, al contrario, a nostro parere, deve rimanere pubblico e governato dal pubblico.

Questa è la nostra politica, non è, certo, l’unica. Alle condizioni date c’è una sola alternativa; ridurre le tasse e tagliare i servizi in questo modo qualcuno avrà, forse, 40–50 euro annui in più in tasca ma dovrà poi pagare molto di più l’asilo o l’assistenza sociale, non credo che il gioco valga la candela. Tutto ciò detto, esistono – ovviamente – margini di miglioramento che metteremo in atto nei prossimi mesi”.


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